Trebla typewriter

Anno di produzione: 1910

Nazione provenienza: Germania – Berlino

Inventore:

Produttore: Sullivan & Cie. 

Nell’epoca in cui le idee viaggiavano più velocemente delle persone, e la comunicazione si evolveva a vista d’occhio grazie ai progressi tecnici, una piccola meraviglia ingegneristica fece il suo ingresso nel mondo della scrittura: la macchina per scrivere Trebla. Fabbricata dalla Sullivan & Cie. a Berlino a partire dal 1910, questa macchina per scrivere a puntatore non era solo un semplice strumento; rappresentava una vera e propria rivoluzione per chi cercava un modo portatile e pratico per documentare pensieri, idee e racconti personali.

La sua commercializzazione negli Stati Uniti da parte di Robert Ingersoll & Bros di  New York, sotto il nome di “The Darling”, ne evidenziava ulteriormente le potenzialità. La Trebla non era solamente una macchina per scrivere, ma un compagno fidato nella creazione di testi, una sorta di estensione della mente dell’autore, capace di trasmettere pensieri con grazia ed eleganza.

Osservando la Trebla, si rimane colpiti dal suo design ingegnoso. Con un diametro ridotto di circa 8 centimetri, la macchina racchiudeva al suo interno una rotella di stampa, il cuore pulsante della scrittura. L’operazione di digitazione era semplice e intuitiva: l’autore ruotava la rotella con il pollice destro per posizionare il carattere desiderato sulla lancetta. Questo passo delicato era seguito da una mossa altrettanto precisa: l’indice sinistro utilizzava una leva sul lato sinistro dell’involucro per imprimere il carattere sulla carta. Ogni colpo di leva produceva un impatto frontale, che portava alla nascita di parole e frasi.

 

Ma c’era di più! La Trebla digitava esclusivamente lettere maiuscole, un aspetto che, sebbene possa sembrare limitante oggi, conferiva un certo prestigio e dignità a ogni parola scritta. I caratteri venivano inchiostrati tramite rulli, un sistema che garantiva una scrittura chiara e definita. Inoltre, premendo un pulsante posto sul lato inferiore della cassa, il carrello si poteva spingere indietro, facilitando la preparazione per una nuova riga. Ogni dettaglio della Trebla era pensato per offrire un’esperienza unica e senza fronzoli, mettendo l’accento sull’essenziale: la scrittura.

 

Offrendo la possibilità di essere montata su una staffa avvitabile al tavolo, la Trebla mostrava la sua versatilità. Si poteva utilizzare in modo tradizionale o come vero e proprio strumento da viaggio. Il costo di 25 Reichsmark la rendeva accessibile per molti, aprendo le porte della scrittura a un pubblico più vasto di quanto si potesse immaginare. Nonostante la sua popolarità, il numero di macchine prodotte era limitato, e oggi solo poche “Trebla” sopravvivono come veri e propri pezzi da collezione, alcune delle quali conosciute anche col nome di “Ha-Jo-Ma”.