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Noleggi per film, serie televisive e teatro

Il Museo della Scrittura Meccanica offre il servizio di fornitura macchine per scrivere, arredi ed accessori per ufficio per la realizzazione di riprese cinematografiche, film per la televisione, progetti teatrali e pubblicitari, con la possibilità di supporto tecnico sul set.

Ecco alcuni esempi:

Titolo:
La concessione del telefono
Genere:
Commedia, Drammatico, Storico
Anno:
2020
Regia:
Roan Johnson
Attori:
Alessio Vassallo, Thomas Trabacchi, Federica de Cola, Corrado Fortuna, Dajana Roncione, Corrado Guzzanti, Fabrizio Bentivoglio, Ninni Bruschetta, Michele Di Mauro, Antonio Alveario, Sergio Vespertino, Emmanuele Aita, Alessandro Schiavo, Francesco Brandi
Paese:
Italia
Distribuzione:
Nexo Digital, Rai Fiction
Produzione:
Palomar in collaborazione con Rai Fiction

La Concessione del telefono, il film diretto da Roan Johnson, fa parte della serie C’era una volta Vigata ed è tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, ambientato in Sicilia alla fine dell’Ottocento, nel 1891, per l’esattezza.
Il film racconta la storia Pippo Genuardi (Alessio Vassallo), un piccolo commerciante di Vigata che traffica legnami, noto per mettersi sempre in mezzo ai guai.
Nonostante da giovane fosse squattrinato e un po’ farfallone, Pippo riesce ugualmente a conquistare Taninè Schilirò (Federica De Cola), la figlia dell’uomo più benestante del suo paese e a impegnarsi. Ma il matrimonio con la ragazza non sana la sua voglia di voler sempre di più e l’uomo finisce per richiedere al prefetto Marascianno (Corrado Guzzanti) una linea telefonica che colleghi la casa del suocero con il suo magazzino.
Per la richiesta Pippo invia tre lettere al politico, che causeranno una serie di fraintendimenti: Marascianno, leggendo le epistole ricche di inesattezze, convince lo Stato che il commerciante sia in verità un pericoloso agitatore delle masse; Don Lollò (Fabrizio Bentivoglio), mafioso vigatese, invece, inizia a credere che Genuardi sia una spia delle forze dell’ordine, incaricato di incastrarlo. Questa catena di eventi, che inizia a prendere forma fino a intricarsi sempre più, si svolgerà sotto lo sguardo incredulo del questore Monterchi, giunto dal Nord Italia per controllare Pippo.

 

Macchine per scrivere fornite: una Remington 2, due Smith Premier 1,  una Remington 10 e due Remington 5

Titolo:
Enrico Piaggio un sogno italiano 
Anno:
2019
Genere:
Biografico
Anno:
2019
Regia:
Umberto Marino
Attori:
Alessio Boni, Enrica Pintore, Beatrice Grannò, Roberto Ciufoli, Francesco Pannofino, Carmen Giardina, Fabio Galli, Bruno Torrisi, Paolo Giommarelli, Leonardo De Carmine, Federigo Ceci, Giorgio Gobbi, Moisè Curia
Paese:
Italia
Distribuzione:
Rai Fiction
Sceneggiatura:
Roberto Jannone, Francesco Massaro, Franco Bernini
Produzione:
Rai Fiction – Moviheart 

Enrico Piaggio Un sogno italiano, il film diretto da Umberto Marino, ripercorre la vita del celebre imprenditore e produttore della Vespa. La storia ha inizio nel 1945 a Pontedera, piccolo comune nella provincia di Pisa. La fabbrica di Enrico Piaggio (Alessio Boni), è stata totalmente rasa al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Afflitto all’idea di lasciare le famiglie dei 12.000 operai dell’azienda ereditata dal padre senza lavoro, Piaggio è mosso da un unico obiettivo: abbandonare la produzione di aereoplani e ripartire con un’idea geniale. Il progetto è semplice, dare agli italiani un mezzo di trasporto che sia utile, innovativo e allo stesso tempo economicamente accessibile a tutti.
Grazie all’incontro con Corradino D’Ascanio (Roberto Ciufoli), l’ingegnere che si occupa della realizzazione del progetto, Piaggio riesce a creare uno scooter unico per stile e design. Come in tutte le favole ben riuscite, però, la storia necessita anche dei suoi antagonisti.
Uno tra questi, sarà proprio il perfido banchiere Rocchi-Battaglia (Francesco Pannofino), pronto a tutto pur di impossessarsi della prestigiosa fabbrica di Enrico. Ma è l’intuizione cinematografica a sancire la vera svolta nella sua vita. Quando viene a sapere che il famoso regista William Wyler girerà proprio nel Bel Paese il film “Vacanze Romane”, Piaggio approfitta subito dell’occasione per introdurre nella pellicola il suo mezzo di trasporto. Il cinema, trasforma quindi quel semplice motociclo in una vera e propria icona, nel “miracolo italiano”, destinato a rendere indelebile il famoso marchio Piaggio.

Macchine per scrivere fornite: una Olivetti M20 CONSERVATA, una Olivetti M20 restaurata, tre Olivetti M40, una LC Smith verde                                e una Underwood 5  

TITOLO:
Tornando a casa
ANNO
2017
REGIA
Ricardo Preve
FOTOGRAFIA
Giulia Scintu (Direttore della Fotografia)
CO-PRODUTTORE
Stuffilm Studio Associato
PRODUZIONE
Esto del Cine
Piemonte Doc Film Fund 
CONTATTI
Ricardo Preve (Esto del Cine)

“Tornando a casa” è la storia della morte di un marinaio italiano durante la Seconda Guerra Mondiale e del tentativo di ”riportarlo a casa”, in Piemonte. Carlo Acefalo fu membro del sommergibile Macallè, varato nel 1937 e dislocato nel Mar Rosso, tra i primi ad entrare in azione e ad affondare dopo solo cinque giorni di navigazione. Carlo era cresciuto con sua madre, Cichina, nella città di Castiglione Falletto, figlio di un trovatello, si arruolò nella Marina e venne mandato in Eritrea. A causa di una intossicazione causata dal gas refrigerante dei condizionatori, dopo solo cinque giorni di navigazione, il sommergibile si incagliò su un banco di sabbia in Sudan. L’equipaggio sopravvisse sull’isolotto di Barra Musa Khebir, per una settimana, mentre tre di loro eroicamente organizzarono una spedizione per chiedere aiuto. I marinai riuscirono a mettersi in salvo pochi minuti prima dell’arrivo degli Inglesi, all’epoca nemici. Tutti tranne Carlo che morì all’età di 24 anni e venne seppellito nell’isola. Intanto a Castiglione Falletto sua madre Cichina aspettava invano, prima un suo ritorno, e poi la restituzione della salma. Il documentario racconterà questo fatto storico, realmente accaduto ma mai raccontato e il “viaggio di ritorno” a casa di Carlo, nelle Langhe.

Macchina per scrivere fornita: Olivetti M40

TITOLO:
Adriano Olivetti La forza di un sogno
ANNO:
2013
REGIA
Michele Soavi
SOGGETTO
Franco Bernini con Silvia Napolitano
SCENEGGIATURA
Franco Bernini, Silvia Napolitano
AIUTO REGIA
Giuseppe Curti
INTERPRETI
Luca Zingaretti (Adriano Olivetti), Stefania Rocca (Karen Bates), Massimo Poggio (Mauro Barale, amico di Adriano), Francesca Cavallin (Paola Levi), Elena Radonicich (Grazia), Domenico Diele (Libero), Antonella Bavaro (Silvia), Bruno Armando (Alessio), Roberto Accornero (Enrico Fermi), Vincenzo Alfieri (Gino), Yoon C. Joyce (Mario Tchou), Giulio Cristini (Roberto), Serena Rossi (Teresa), Francesco Pannofino (Dalmasso)
PRODUZIONE
Casanova Multimedia (Roma)
DISTRIBUZIONE
01 Distribution
 

Adriano ha solo undici anni quando entra per la prima volta nell’azienda di famiglia. Alla morte del padre, dopo la Seconda Guerra Mondiale diventa il leader della Olivetti. La sua guida innovativa e ispirata destabilizza operai e sindacalisti, soci e imprenditori avversari. L’andamento degli affari è più che positivo.

La Lettera 22 diventa un simbolo dell’Italia nel mondo ed è esposta al MoMA di New York. I contrasti in famiglia crescono fino a che viene costretto a lasciare la guida dell’azienda al fratello minore. Fuori dalla fabbrica Adriano si dedica alla costituzione delle comunità, piccoli centri rurali di solidarietà e produzione etica.

La scomparsa prematura del fratello lo costringe a riprendere le redini dell’azienda. Con Grazia al suo fianco, la giovanissima moglie, Adriano affronta il tradimento di Mauro, l’amico di sempre. Contro ogni parere, Adriano apre una fabbrica a Pozzuoli, nel sud depresso e bisognoso di lavoro. Ma l’odio dei nemici cresce, e l’Olivetti conosce momenti di difficoltà.

Mentre l’innovativo progetto del primo calcolatore è già molto avanti, Adriano tratta l’acquisto dell’Underwood, società americana leader nel mercato delle macchine da scrivere. L’affare è già siglato quando si scopre trattarsi di una trappola. Ma improvvisamente Adriano muore, non riuscendo ad assistere alle fasi di ripresa della sua azienda e alla crescita della piccola amatissima Laura, la figlia nata dopo il matrimonio con Grazia.

Macchine fornite: Olivetti Lettera 22

TITOLO:
La legge di Lidia Poët
ANNO:
2023
REGIA
Matteo Rovere e Letizia Lamartire
SCRITTO
Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.
INTERPRETI
Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista, ed Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo.
PRODUZIONE
Groenlandia
DISTRIBUZIONE
Netflix

Una altra produzione televisiva dove vengono utilizzate le macchine per scrivere del Museo della Scrittura di Bra.

La legge di Lidia Poët: è questo il titolo della serie tv al debutto il 15 febbraio che propone – in versione light crime – la storia di Lidia Poët, figura realmente esistita. Lidia Poët non fu solo la prima avvocatessa d’Italia. Fu una pioniera per l’emancipazione femminile e fu tra gli ideatori del moderno diritto penitenziario.Fu una donna che lottò per raggiungere i propri obiettivi e che spese la sua vita per gli altri; una pioniera delle battaglie per l’emancipazione femminile. 

Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte. Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia. 

Materiale fornito: arredi e scrivanie dell’800, n. 3 macchine per scrivere Remington 2, n.1 macchina per scrivere Hammond 1, n.1 macchina per scrivere Caligraph 1, perforatori di assegni e oggettistica varia.

Trailer ufficiale

SERIE TELEVISIVA IN PRODUZIONE
TITOLO:
M figlio del secolo
ANNO:
2023
REGIA
Joe Wright
SCRITTO
Stefano Bises
INTERPRETI
Nei panni di Benito Mussolini, sarà Luca Marinelli
PRODUZIONE
Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures,
DISTRIBUZIONE
Sky Studios  

La serie ripercorrerà la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in parlamento dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti nel 1925. Offrirà inoltre uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca. Come il romanzo, la serie racconterà la storia di un paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri. 

Scritta da Stefano Bises (Gomorra – La Serie, The New Pope, ZeroZeroZero, Speravo de morì prima) e Davide Serino (1992, 1993, Il Re, Esterno Notte), la serie racconterà gli accadimenti con accuratezza storica, con ogni evento, personaggio, dialogo e discorso storicamente documentato o testimoniato da più fonti. 

SERIE TELEVISIVA IN PRODUZIONE
TITOLO:
La lunga notte
ANNO:
2023
REGIA
Giacomo Campiotti
SCRITTO
Stefano Bises
INTERPRETI
Accanto ad Alessio Boni, protagonista del film,Duccio Camerini, Ana Caterina Morariu, Aurora Ruffino, Flavio Parenti, Marco Foschi, Lucrezia Guidone, Martina Stella, Luigi Diberti e Giuseppe Antignati
PRODUZIONE
Coproduzione Rai Fiction – Èliseo entertainment prodotta da Luca Barbareschi 
DISTRIBUZIONE
Rai Fiction

 Sceneggiata da Franco Bernini, Bernardo Pellegrini, con la consulenza alla sceneggiatura dello stesso regista e la consulenza storica di Pasquale Chessa, La lunga notte narra le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 in cui si svolse l’ultima riunione del Gran Consiglio, organo supremo presieduto da Benito Mussolini, che sancì la fine del regime fascista. Saranno quindici le settimane di ripresa dedicate alla narrazione dei fatti che condussero a quel momento fatale, raccontando la Storia con la S maiuscola insieme alle storie di uomini e donne che agirono da protagonisti e misero in gioco il loro destino personale oltre a quello del Paese.
    Le location della capitale si avvicenderanno con luoghi altrettanto evocativi nell’hinterland romano e si fonderanno con costumi e auto d’epoca per richiamare con potenza narrativa i tormenti di Dino Grandi, presidente della Camera dei fasci, che decise di opporsi alle scelte di Mussolini in maniera legittima, convocando il Gran Consiglio, per rimettere il Paese nelle mani dei Savoia. Accanto alle sue vicende, quelle della famiglia Reale, di Edda e Galeazzo Ciano, di Claretta Petacci e tanti altri combattuti tra la paura e l’ambizione al potere. (ANSA).

SERIE TELEVISIVA IN PRODUZIONE
TITOLO:
Il mio posto è qui
ANNO:
2023
REGIA
Cristiano Bortone, Daniela Porto
INTERPRETI
SCENEGGIATURA:
Cristiano Bortone, Daniela Porto, dal suo romanzo omonimo
PRODUZIONE
Orisa Produzioni,Ghosts City Films, con il sostegno di Regione Lazio, Apulia Film Commission, Fondazione Calabria Film Commission
DISTRIBUZIONE
 

La storia, ambientata nella Calabria rurale della fine degli anni ’40, racconta l’amicizia tra una ragazza madre e l’organizzatore di matrimoni locale, l’unico gay del paese, che la porta a sfidare i pregiudizi della comunità e a lottare per trovare il proprio posto nel mondo.