Sholes & Glidden typewriter

Anno di produzione: 1873

Nazione provenienza: U.S.A.

Inventore: Sholes, Glidden e Soulé 

Produttore: E. Remington & Sons

Sholes & Glidden

La nascita della prima macchina per scrivere

Nel 1873 Christopher Latham Sholes, Carlos Glidden e Samuel W. Soulé, con il contributo di James Densmore, Weller, Schwalbach e del dottor Roby, completarono un prototipo di macchina per scrivere ormai maturo per la produzione in serie.
Fu George Yost a presentare il progetto a Philo Remington, uno dei proprietari della E. Remington & Sons di Ilion, nello Stato di New York.

La Remington era allora una delle più importanti realtà industriali americane, cresciuta soprattutto grazie alla produzione di armi. Con la conclusione della Guerra Civile Americana, però, la domanda militare si ridusse drasticamente e nemmeno la fabbricazione di macchine per cucire e agricole risultò sufficiente a garantire occupazione a tutti gli operai specializzati. In questo contesto, la produzione di macchine per scrivere apparve come una nuova e promettente direzione industriale.

Rimaneva aperta la questione del nome. La Remington avrebbe voluto imporre il proprio marchio, ma Carlos Glidden, sostenuto da Densmore, si oppose con decisione, rifiutando di rinunciare alla denominazione “Sholes & Glidden”. Solo nel 1877, dopo la morte di Glidden, la macchina verrà definitivamente commercializzata come “Remington Typewriter”.

Con una semplice stretta di mano venne siglata la vendita della Sholes & Glidden: un accordo destinato a cambiare per sempre la storia della scrittura.


Produzione e prime caratteristiche

Le prime Sholes & Glidden non possono essere considerate il frutto di una produzione industriale nel senso moderno del termine. Si trattava piuttosto di una produzione artigianale, nella quale ogni macchina presentava differenze anche significative rispetto alle altre.

I primi esemplari non recavano alcuna scritta; solo in seguito comparve la dicitura “The Type-Writer”. Le macchine erano interamente rivestite in metallo e ornate da decorazioni dipinte a mano, spesso con motivi floreali singoli o a mazzi, accompagnati da raffinati ornamenti artistici. Alcuni modelli erano dotati di guide per il portacaratteri già sperimentate da Sholes in precedenza, soluzioni che vennero successivamente abbandonate.

Tutte le Sholes & Glidden scrivevano esclusivamente in maiuscolo e presentavano diversi limiti tecnici, tipici di una macchina pionieristica. Tra le loro caratteristiche più rilevanti spicca però la disposizione dei tasti QWERTY, destinata a diventare lo standard universale della tastiera.


Evoluzione dei modelli

Non esistono due Sholes & Glidden perfettamente identiche.
La prima serie era dotata di un ritorno del carrello azionato da un pedale, collocato sotto il tavolino in ghisa. Nei modelli successivi questo sistema venne sostituito da una leva laterale, a sua volta abbandonata poco dopo con l’introduzione della leva interlinea, che consentiva sia l’avanzamento del carrello sia la spaziatura tra le righe. Tale leva poteva essere posizionata sul lato destro o sinistro della macchina.

In una fase successiva comparve un coperchio in latta nella parte superiore, destinato a proteggere il carrello. Negli ultimi modelli, infine, le ricche decorazioni lasciarono spazio alla semplice colorazione nera, anticipando l’estetica delle successive Remington.

Negli ultimi decenni alcune Sholes & Glidden sono state purtroppo oggetto di interventi non filologici, con macchine più tarde o nere riverniciate e decorate artificialmente per imitare i primi modelli originali.


L’esemplare del Museo di Bra

La macchina esposta al Museo di Bra appartiene alla prima serie del 1874 ed è quindi dotata del ritorno del carrello azionato a pedale, sistema che verrà abbandonato nei modelli successivi.
Elemento di straordinaria importanza è la presenza di tutta la meccanica originale della prima serie, conservata senza modifiche o aggiornamenti successivi.

Oggi questo modello è considerato estremamente raro: si conoscono meno di dieci esemplari al mondo.