Caligraph 1

Anno di produzione: 1880

Nazione provenienza: U.S.A.

Inventore: Yost, Wagner u.a.

Produttore: American Writing Machine Company 

La Caligraph è stata la prima macchina da scrivere ad apparire con la doppia tastiera e senza tasto shift. La Caligraph è una macchina da scrivere sviluppata da George Washington Newton Yost (tra gli altri) per diventare il primo sfidante al macchine Remington. Come suggerisce il nome significa bella scrittura. La Caligraph, fatta eccezione per la n. 1, che aveva solo lettere maiuscole, ha la tastiera divisa in tasti bianchi per le lettere minuscole e i tasti neri per le maiuscole.

Quando  Yost nel  1878 lasciò la Remington, si assicurò la  collaborazione di Wagner e sviluppò insieme a lui la Caligraph.

Tutti  e due si sforzarono di  aggirare i brevetti della Remington però non  vi riuscirono completamente, perciò il Modello 1 a 48 tasti e a sole  lettere maiuscole fu prodotto per breve tempo. Alla fine dovettero accontentarsi di pagare licenze  alla Remington che aveva rifiutato di produrre la nuova macchina nella sue fabbriche. La Remington infatti aveva  abbastanza preoccupazioni con le proprie macchine per scrivere. Yost con l’aiuto di più finanziatori, tra cui George W. Dickermann e suo padre, il 7 gennaio 1880  fondò la Caligraph Patent Co. di cui divenne il direttore. Questo segnò l’ingresso di Dickermann  nell’industria di macchine per scrivere a cui rimase fedele con la Caligraph American Writing Machine Co, la Monarch e la Smith Premier fino all’anno della sua morte avvenuta il 5  gennaio 1928. Egli era una personalità ben nota nei paesi di  lingua tedesca. Anche Sholes e Densmore divennero soci di questa nuova società. Più tardi la produzione passò all’American Writing Machine Co. di New  Jork, industria fondata da Yost che di conseguenza dovette pagare alla Caligraph Patent Co. assorbendola completamente alla morte di Yost nel 1885. Più tardi la fabbrica  venne spostata ad Hartford nel Conn. e successivamente a Bridgport. 

La Caligraph ha la battuta dal basso come la Remington, però il cestello dei martelletti, la tastiera e tutta la macchina sono più grandi in quanto ogni segno grafico, a parte il Mod. 1, ha il suo tasto, la sua leva di trazione e il  suo martelletto. La successione dei tasti sulla tastiera non è la stessa della Remington infatti sono più grandi, non lucidi, in gomma dura. I tasti delle lettere minuscole sono bianchi, quelli delle maiuscole neri. I modelli 2, 3 e 4 hanno ciascuno 6 file di tasti e in un primo tempo avevano 72 tasti più tardi 78. Il modello  3 era speciale con i tasti più grandi. I modelli 2 e 4 vennero introdotti a partire dal 1890 per l’importo di 98 $, più tardi vennero venduti per 110 dollari. 

A quell’epoca c’erano già diverse macchine con carrello  più largo, la tastiera era  piuttosto piatta e i martelletti a sezione a “U”  erano in lamiera d’acciaio la qual cosa dava più leggerezza  e notevole resistenza. Una vite di regolazione posta nello snodo  della leva consente di scrivere delle righe ben diritte. Anche le varie trazioni sono  regolabili in lunghezza. Il carrello è più leggero pur essendo dotato degli stessi ottimi dispositivi del  carrello della Remingron come ad esempio il guida carta spostabile, la molla di trazione del carrello, il  campanello che è posto anteriormente la scala, il guida carrello su due barre guida e il

dispositivo dell’interlinea. Il meccanismo del nastro è molto simile alla Remington. La macchina  ha un nastro di 25 mm. Lo spostamento di questo lateralmente avviene manualmente non appena una certa porzione di nastro è usurata. Senz’altro si tratta di un meccanismo piuttosto primitivo però adatto per nastri di una certa larghezza. Il rullo dei modelli più vecchi ha dei tratti di superficie piana sulla sua  lunghezza che corrispondono alla larghezza delle lettere per consentire una migliore impronta dei caratteri stessi. Nel Modello 4 (1895) si passò al rullo rotondo in cui lo stesso risultato venne ottenuto mediante rettifica

concava  dei caratteri. Un’altra modifica  consiste nell’applicazione di uno sblocca carrello posto anteriormente. Questo dispositivo può essere  azionato con un dito della

mano  sinistra. Un meccanismo  consente di sollevare il nastro che in tal modo  non intralcia quando si devono pulire i caratteri.

Il peso del Modello 1 era di kg 8,750, quello del Modello 2 kg 9,750. Per un  certo periodo la Caligraph venne costruita dalla filiale della American Writing Machine Co. a Coventry.

Alla fine del secolo la Union Typewriter Co.-America, a cui nel frattempo era passata la costruzione della macchina, costruì il Modello 6 (1900) ad 84 tasti suddivisi in 7 file. Le migliorie apportate al modello  erano talmente notevoli che il nome Caligraph venne sostituito da New Century.

Nel 1888 ci fu un celebre concorso di dattilografia tra Frank McGurrin su una Remington 2 (la prima macchina da scrivere di offrire una singola tastiera turno nel 1878) e Louis Taub su una Caligraph 2. I risultati di questo concorso, con la vittoria a mani basse di McGurrin dimostrarono chiaramente il vantaggio di avere unico tasto per dito, permettendo di digitare continuamente senza dover gettare uno sguardo a ciò che è stato digitato. Le macchine a doppia tastiera o a tastiera estesa come venivano definite persero pian piano quote di mercato.

Come il suo predecessore, la Remington, il modello Caligraph è a ‘scrittura cieca’, ossia in cui le leve porta-caratteri colpiscono la parte inferiore del rullo Non si può vedere ciò che hanno digitato fino a quando la pagina ha avanzato alcune righe o uno innalza il carrello incernierato a guardare il lato inferiore.

Potrebbe essere difficile da credere la seguente affermazione pubblicizzato nel 1889.“GRANDE VELOCITA ‘SU RECORD! TW Osborne ha scritto 179 parole in un solo minuto, e GA McBride ha scritto 129 parole in un solo minuto, bendato, sul Caligraph.”

“The No. 2 Caligraph è l’unico doppio caso di macchina di scrittura che produce ogni lettera da un singolo tratto dito, e quindi economizza pienamente tempo e lavoro.”